Lunedì 10; Giornata utilizzata per varie sistemazioni nell'attesa del prelevamento per il trasferimento a Hoi An alle 18.30: esperienza nuova quella dello sleeping bus.
Durante il primo pomeriggio ho avuto modo di dialogare con la ragazza in servizio e poi, quando è avvenuto il cambio di personale, con il ragazzo, un ventitreenne che percepisce dall'albergo $ 100/mese per le sue prestazioni; avendolo visto giungere a bordo di uno scooter Yamhaa nuovo gli ho chiesto se quei quattrini gli bastassero per vivere e lui mi ha spiegato di detenere anche un altro lavoro più remunerativo.
Se ho capito bene e se mi ha detto la verità riesce a tirare su $ 300/mese: niente male per un ragazzo così giovane visto che mio figlio - laurea alla Cattolica in economia - nel suolo patrio è ancora a spasso.
Prima dell'orario della partenza ho provveduto a cenare e a dotarmi di qualche bene utile alla sopravvivenza notturna dei quali, al lato pratico, non ce ne sarebbe stato bisogno.
All'orario previsto oltre a me si sono mossi verso il bus anche una coppia canadese: il bus era vuoto e lindo e l'autista ci ha imposto di togliere le scarpe prima di accedere al corridoio.
Dopo aver completato il giro dei prelevamenti il Bus ha sostato per un pò presso la sede della compagnia dove sono presto arrivati tutti gli altri passeggeri; è stato allora che si è propagato nell'ambiente quell'indimenticabile profumo Chanel n° 5 emanato dai piedi della massa!
Con l'aria condizionata a manetta il bus ha lasciato Nha Trang verso le 8 p.m. ed ai passeggeri, me incluso, non è rimasto altro da fare che riamanere distesi al buio - appena il bus si è mosso l'autista ha tolto le luci - nel proprio spazio angusto iniziando, chi prima e chi dopo, a sonnecchiare.
Verso le 11.30 p.m. è stata effettuata una sosta prevalentemente "fisiologica" della quale mi sono accorto in ritardo per come mi ero messo a dormire; successivamente sono rimasto in balia dei miei pensieri prima di ricadere nuovamente nelle braccia di Morfeo.
Martedì 11; Erano le 5.30 a.m. quando il bus ha effettuato uno stop "fisiologico" veloce prima di percorrere l'ultimo tratto di strada in mezzo alle risaie e raggiungere il suo piazzale di sosta poco dopo le 7 a.m..
Lì c'erano i taxisti in attesa ed io sono stato avvicinato da diversi, ma li ho rifiutati tutti a causa dell'esosità della richiesta. Per ultimo uno di loro mi ha proposto un importo leggermente inferiore, ma io ho spiegto, allontanandomi, che non avrei pagato più di 20.000 dong per il percorso; a quel punto il tipo ha accennato ad un importo a metà strada ed io ho detto ancora di no, così subito dopo egli ha inaspettatamente accettato ed in breve sono arrivato in un albergo al quale avevo inviato email senza ottenere risposta.
La ragazzina che ho trovato ad accogliermi mi ha proposto due soluzioni relative a camere doppie e grandi ad un prezzo fuori dal mio budget; quindi le ho chiesto se ci fossero delle camere più economiche ricevendo risposta affermativa, anche se la disponibilità ci sarebbe stata a partire dalle 12 a.m..
Avrei voluto docciarmi subito, invece così ho deciso di partire all'esplorazione del posto e tornare dopo per un pò di relax.
Questa località, oltre ad essere iscritta nel Patrimonio Unesco, è famosa per i suoi sarti: ce ne sono dappertutto ed io contavo di trovarne uno sin dal Myanmar, dopo avevo acquistato un twingy con l'idea di trasformarlo in un pantalone.
Erano da poco passate le 8 a.m. quando ho avuto modo di effettuare il primo contatto: il tentativo è stato scoraggiante per il prezzo richiesto.
Ero pronto a desistere perché mi stavo rendendo conto che il lavoro di cui avevo bisogno era una sciocchezza rispetto ai lavori ai quali sono abituati questi sarti, comunque ho voluto provare con un altro un pò decentrato: il prezzo richiesto era talmente inferiore rispetto a quello precedente che non ho nemmeno pensato di trattare.
Anzi, mentre stavo lasciando la sartoria ho pensato di commissionare anche una camicia adeguata al pantalone; il tutto sarà pronto per le 3 p.m. ad un prezzo che ho considerato ottimo tenuto conto anche della fornitura del tessuto pr la camicia.
Appena lasciato il sarto, girato l'angolo mi sono subito trovato in una stradina della città vecchia: è stato un colpo di fulmine partito dal ricordo di Antigua - Guatemala che questo luogo ha fatto affiorare in me,
Forse per le costruzioni basse dai colori pastellati e contornate riccamente di verde, forse perché in quell'orario il traffico era interdetto - escluse le bici - e regnava un clima disteso privo di rumori, forse perché in sottofondo era diffusa musica nota alle mie orecchie, tutto questo ha contribuito a farmi sentire subito in sintonia con Hoi An; questo è un posto da godersi girando piano piano a piedi, continuando a guardarsi attorno, pronti anche a tornare sui propri passi.
La gente del luogo, abituata al contatto con il "ricco turista", è discendente dall'etnia "Cham", una grande civiltà che si sviluppò a partire dal IV° secolo nel territorio degli altopiani del Vietnam centrale, mi è sembrata diversa per caratteri somatici e meno avida, o comunque più ragionevole; vicino al mercato, nella zona dove sono concentrati i ristorantini economici, ho visto i prezzi esposti relativi ai piatti serviti: saranno anche prezzi un pò gonfiati per gli stranieri, ma almeno uno conosce prima ciò che dovrà attendersi dopo.
Qui i monumenti storici possono essere visitati dopo aver acquistato un biglietto che include cinque coupons: ognuno di essi può essere consumato a proprio piacere nella visita di ciò che più lo interessa fra quelli classati.
Personalmente ho scelto tre "old house" una "family's chapel" un "assembly hall" che altro non è che iun tempio, contando sul fatto che "Japanese covered bridge" l'avrei potuto visitare gratis dopo una certa ora.
Quando però sono stato a metà del percorso che stavo seguendo ho sentito salire in me la necessità di una pausa relax; ho preferito quindi dirigermi all'albergo, prendere possessso della camera e sdraiarmi un pò.
Dopo sono ripartito con nuove energie ed ho avvicinato la sartoria; quando sono entrato la titolare era stesa sul pavimento sopra una stuoia, girata su un fianco, presa da un sonno profondo; senza far rumore ho visto la camicia appesa ed ho iniziato a provarla. Poi ho cercato i pantaloni senza trovarli, allora ho fatto in modo che la tipa sentisse la mia presenza attraverso il percepimento di onde magnetiche sino a che ha aperto gli occhi e si è messa in piedi di soprassalto scusandosi.
Ha subito telefonato al laboratorio e poco dopo è arrivato il pantalone: entrambi i pezzi non avevano bisogno di modifiche e così me li sono portati via soddisfatto informandola che avrei fatto una buona pubblicità al suo "atelier".
Da lì è ripresa la visita alla località, ora diventata più rumorosa per l'accesso consentito agli scooters.
Oltre ai monumenti visitati attraverso l'uso dei coupons ho avuto la possibilità di vederne altri sia dall'esterno che dall'interno.
Ogni luogo è organizzato con delle "Hostess" elegantemente vestite secondo la tradizione pronte ad accoglierti e a farti prima accomodare per fornirti una introduzione storica a ciò che hai scelto di visitare e poi ti accompagna nelle varie stanze continuando nelle spiegazioni.
Ogni sito presenta un "museo di famiglia" al quale segue una esposizione di oggetti in vendita; le ragazze conoscono diverse lingue e sono in grado di dialogare con persone dalle diverse provenienze: ho trovato interessante ed originale questo tipo di organizzazione.
Appena la luce del giorno svanisce le strade prendono un aspetto ancora più "charmante" con la miriade di lampade di carta di riso accese ed appese un pò dappertutto ad emettere una luminosità non invadente.
Dopo aver consumato la cena nella zona del mercato sono arrivato all'albergo determinato a noleggiare uno scooter per l'indomani con il quale raggiungere prioritariamente il sito archeologico di My Son, anch'esso iscritto nel patrimonio Unesco e relativo alla civiltà Cham, formatasi su basi Hindu.
La ragazzina che mi aveva accolto al mattino era ancora in servizio ed è stato divertente parlare con lei; spesso non ci capivamo a causa dell pronuncia, ed allora ciascuno sopperiva a modo proprio, ma il messaggio riusciva a passare per via della empatia venutasi a creare.
Le sembrava troppo ambizioso il mio progetto di spostamenti sul territorio - anche a Dalat avevo avuto la stessa reazione: probabilmente sono abituati a chi noleggia per muoversi in città senza fatica - ma poi è stata proprio lei a suggerirmi una varinte che avrebbe incrementato ulteriormente il chilometraggio evitandomi successivamente ad una sosta con il bus a Da Nang prima di continuare per Hue.
Ha avuto modo di farmi anche da "mammina" - ed ha solo ventidue anni! -consigliandomi di andare subito a riposarmi per essere pronto l'indomani sin dalle 6 a.m., impegnadosi espressamente a farmi trovare per quell'ora uno scooter in ordine con il quale partire.
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