martedì 1 gennaio 2013

Mexico city 2 e successivo giorno di relax






Domenica 30.12 – Solito percorso Bus + metropolitana, questa volta per raggiungere il Bosque de Chapultepec (fermata Auditorium) 


per visitare il Museo Nacional de Antropologia: si tratta di una delle attrazioni principali della città, ha una collezione di antichi reperti delle civiltà precolombiane messicane famosa in tutto il mondo, ma per visitarlo bene sono necessari almeno un paio di giorni.



Teste Olmeche: imponenti, realizzate in basalto, forse ritratti di uomini di alto rango.


Maschera funeraria: realizzata in pietra nella quale sono incastonate conchiglie, turchesi, pirite e giada, è uno dei pezzi più belli tra i tesori precolombiani esposti.



Pietra del Sole: finemente lavorata è il capolavoro della stanza azteca. Il dio della terra o del sole al centro, è circondato dai segni indicanti i 20 giorni del calendario rituale azteco. 



La scultura descrive l'origine del mondo azteco e ne profetizza la conclusione.


Guerriero Tolteco dalla testa di coyote: porta un copricapo dalle sembianze di un coyote. Fu creata rivestendo la base di argilla con madreperla.


Testa di un giovane uomo di Palenque: fu trovata tra le offerte sepolcrali sotto il Tempio delle Iscrizioni, sito maya di epoca classica.



Stela de la Ventilla: colonna intarsiata di Teotihaticàn usata come segnale movibile nel gioco della palla.


Statua di Atlante: provenienza Tula, cultura dei Toltechi.





Altri oggetti in mostra: interessanti raccolte di manufatti di ogni genere e tipo.





Dopo cinque ore, inclusa la pausa pranzo, la schiena (per il modo di muoversi all'interno del percorso) e la testa (una ricchezza esagerata di reperti riferiti ad ogni singola cultura, a partire dalla prima che ha poi dato origine alle successive – Teotihuacàn, Tule e i Toltechi, Oaxaca e i Zapotechi, Mitla e i Mixtechi, Golfo del Mexico e Olmechi+Totonachi+Huastechi, Palenque+Yaxchilàn e i Maya, Tenochtitlàn e i Mexica, meglio conosciuti come Aztechi), non sono state più in grado di andare oltre.









Allora dal cilindro è uscito un cambio di scenario, Almeda Central: altro giro altra corsa, utilizzando la metropolitana.





Prima il Palacio de Bellas Artes con le sue esposizioni. La facciata Art Nouveu di questo teatro è eguagliata solo dal suo impressionante interno Art Déco con murali dei più grandi artisti messicani del XX secolo.






Poi la Torre Latinoamericana (solo dall'esterno): è il primo grattacielo realizzato a Mexico city; fu costruito negli anni cinquanta ed ha resistito a molti terremoti.



Quindi a piedi ad intercettare la metropolitana, esattamente come ieri.




Giunti a casa più o meno distrutti verso le 19.30 viene presa all'unanimità la decisione di consumare la cena utilizzando una fra le tante offerte su bancarelle stradali: alla fine la scelta cade su quella che, disponendo di un tavolo sotto i portici, consente la seduta.
Quattro portate cadauno (beef, cerdo, corizo, chili) + due bibite al prezzo di 120 pesos = € 8 in totale.
Rientrando alla base, sotto un altro portico abbiamo intercettato la bancarella di una venditrice di dessert al quale Ezio non ha saputo resistere, inducendo anche me a scegliere una delle sei opzioni possibili.
Non avendo ben compreso la composizione delle singole possibilità mi sono deciso per quella che avevo capito essere a base di mela: quale sorpresa nel vedermi servire (e sorbire) un bicchierone pieno di gelatine (vari colori a seconda della frutta rappresentata) che mai avrei pensato di consumare nella mia vita.
A questo punto non ci è rimasto che guadagnare il letto, anche perché lo spazio a bordo si è ristretto da quando, facendo scendere il letto basculante utilizzato da Ezio, un rumore sordo mi ha avvertito che qualcosa non andava: infatti è saltata una saldatura della struttura che aiuta, tramite i suoi pistoni a gas, sia la manovrabilità che la stabilità di quel letto.
Avevo capito subito che la situazione non sarebbe stata ricomponibile; non avendo avuto tempo per pensare a qualche soluzione di ripiego, in questi giorni il letto è rimasto in posizione abbassata, con il pensiero di non poter più dare ospitalità per la notte all'amico una volta riuscita l'operazione di rialzo.





Lunedì 31.12 – Fin dal mattino sono cominciati i primi segnali della guerra che potrebbe scoppiare verso fine giornata, non diversamente da come avviene in made patria; ciò mi ha indotto ad optare per una giornata di relativo relax da dedicare a piccole operazioni tecniche, in modo da restare al riparo nel prato durante la notte che introdurrà il nuovo anno.





Ho allora chiesto a Mina se sarebbe stato possibile far eseguire l'allineamento delle ruote anteriori del Nomade in quanto ultimamente stava tornando difficile da condurre utilizzando meccanici di sua fiducia.
La sua disponibilità è sempre notevole, tale da sopperire a tutte le carenze della struttura che mette a disposizione di chi viaggia più o meno come viaggio io; infatti si è offerta di fare da apripista al Nomade per raggiungere il locale del meccanico di sua fiducia, ma giunti a destinazione il taller era già cerrado.
Dopo averci pensato un attimo ha proseguito per un altro taller; entrati nel cortile era evidente che si stavano apprestando a chiudere, non solo perché era passato il mezzogiorno da un pezzo, ma soprattutto perché è l'ultimo giorno dell'anno.
Ciononostante sono stato invitato ad avvicinare la buca, solo che una pesante tenda sorretta da un tubolare ha impedito il posizionamento idoneo all'operazione.
Tutti hanno cominciato a dire qualcosa sul come fare mentre io, avendo visto la difficoltà, ho comunicato a Mina che avrei potuto rimandare l'operazione; nel frattempo un addetto aveva già posizionato una scala in modo da cercare di estirpare il tubo reggi tenda dal muro, in modo tale da togliere temporaneamente l'ostacolo.
Sembrava che l'operazione non potesse riuscire, ma alla fine è avvenuto il miracolo ed il Nomade ha potuto guadagnare la posizione idonea.
Immediatamente si sono messi a lavorare in due senza aver ben capito il valore da me richiesto sul quale regolare la convergenza. Quando con orgoglio mi è stato fatto vedere che era stato realizzato il valore 0, solo allora è stato recepito che la mia necessità è per un valore 0.10 positivo su entrambi i lati.
Ah, adesso ho capito, mi ha comunicato il più vispo dei due.
Dopo aver armeggiato con chiavi inglesi e aver mosso a mano le ruote anteriori (senza aver posizionato alcun bloccasterzo, come è normalmente fatto da chiunque) spostando il cartello con le tacche di riferimento di qua e di là, sono stato invitato a controllare.
Non ci siamo ancora, solo un lato presenta realizzato il valore che mi serve.
Ah, tutti e due i lati devono avere lo stesso valore, adesso ho capito...e finalmente i valori sembrano quelli richiesti, ma solo la prova su strada mi dirà se il lavoro è stato realizzato nel modo corretto.
Ho apprezzato comunque il fatto che non hanno mollato di fronte alla difficoltà e ho lasciato loro 200 pesos ritenendo la richiesta compatibile con il tempo dedicato all'esecuzione del lavoro.




Nei dintorni ci sarebbero ancora diverse mete di qualche interesse da raggiungere e Mina si è offerta di accompagnarci ad una di queste per poi completare i nostri giri utilizzando dei taxi: bene, così la giornata può continuare su ritmi lenti.




Quando siamo saliti sul pick-up Ford per raggiungere quelle che sono definite le più belle decorazioni murali di Teotihaticàn, dopo aver appreso che Mina non ha altri impegni per il pomeriggio, ho chiesto se non poteva essere lei il nostro taxi.
Mina ha accettato di buon grado; mentre ci stavamo dirigendo al Palazzo di Tepantitla posto al di fuori del recinto archeologico le ho lanciato un invito per la cena di questa sera.
Lei non si aspettava un argomento del genere ed ha reagito con un momento di commozione dovuto alla sua situazione familiare che non è certo semplice ma che non starò qui a raccontare.




Ezio, che era seduto al suo fianco, è stato molto bravo a cercare di farle superare velocemente il momento critico, così siamo arrivati al Palazzo per scoprire che era già cerrato.
Ormai siamo in ballo ed ho chiesto se si poteva raggiungere l'exconvento de San Nicolàs Oxtotipac; la richiesta è stata subito esaudita in modo da goderci questa visita al di fuori dalla folla dei giorni scorsi in compagnia di una guida esperta.



Il luogo ha una sua storia interessante: era quello dove gli Indios adoravano le loro divinità.
Appena arrivati gli spagnoli pensarono bene di impedire questi riti costruendovi sopra una chiesa.
Allora gli Indios aggirarono la chiesa e raggiunsero il sottosuolo dove continuarono le loro pratiche.
Per gli spagnoli ciò non era ammissibile e pensarono di ostruire ogni varco costruendovi sopra un convento.
Gli Indios accettarono di adorare la figura della madonna, ma per loro questa continuò a rappresentare madre terra.
A distanza di molto tempo, durante dei lavori di sistemazione del terreno antistante il complesso furono trovati dei reperti relativi agli dei adorati dagli Indios; in particolare una figura femminile rappresentante la fertilità che è ora conservata all'interno delle mura: una bella rivincita!



Sulla strada del rientro il taxi ci ha accompagnato prima al supermercato e poi a casa.
Mina ha poi accettato l'invito di una figlia per la cena della sera lasciandoci liberi di decidere il nostro destino; noi allora abbiamo preferito consumare in casa l'ultima cena dell'anno a base di broccoletti saltati con bocconcini di pollo, formaggi locali, datteri mexicani e cioccolatini, il tutto bagnato da un corposo Cabernet Sauvignon di produzione locale.
Come tutti gli anni sarebbe arrivato il momento dei buoni propositi per l'anno nuovo, ma ormai credo sia preferibile lasciar perdere!





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