La fatica
sin qui accumulata è stata superiore a quanto potessi immaginare,
pertanto ho deciso di prendermela comoda in modo da rigenerare il mio
elettrolito. Il giorno dell'arrivo ed il successivo mi sono limitato
a cercare di operare con wi fi, ma quando ogni due per due la rete si
perde, un'operazione semplice diventa complicata ed impegnativa.
Ho
anche provveduto a lavare le pezzature piccole, mentre quelle grandi
le ho affidate ad una ragazza che lavora qui a CFA 250 a pezzo. Solo
verso sera mi sono deciso a raggiungere uno sportello bancomat qui
vicino, l'unico di Bamako ad operare anche con Maestro/Mastercard:
peccato che anche questa volta il circuito non fosse operativo!
Praticamente bisogna essere baciati dalla fortuna per riuscire
nell'intento.
Essendo rimasto quasi a zero di CFA ho allora provato
ad entrare in banca per un cambio Euro/CFA : qui le operazioni da
effettuare si prenotano ad un banco reception, poi ci si siede in
attesa del proprio turno; arrivato il momento si accede in una
stanzetta dove vi è un unico impiegato a lavorare con i suoi
personali ritmi. Dopo aver atteso un po' senza che la situazione
accennasse a modificarsi, me ne sono uscito sperando di riuscire a
prelevare il giorno dopo. Mi sono poi recato al supermarket per
occidentali, frequentato anche dall'élite locale o qui presente per
lavoro, tanto per vedere di cosa potrò approvvigionarmi; come avevo
già notato durante la prima permanenza nella capitale, la
maggioranza dei prodotti proposti in vendita arriva da Francia,
Italia, Libano, Marocco, ed i prezzi sono quelli europei.
Appena
fuori dal market si estende una miriade di banchetti dove viene
offerta frutta e verdura, nonché altri articoli quantomeno di
tutt'altra presenza, tale per cui il contrasto fra i due ambienti
risulta di un'evidenza dall'impatto devastante. Mi sono poi recato al
Djmilla dove ho cenato con Danilo, così ho reincontrato un po' di
gente dello stesso circus che continua a spostarsi, anche se da qui
le destinazioni si aprono ora a ventaglio: chi attende di andare in
Burkina, chi in Guinea, chi in Senegal, chi in Mauritania.
Danilo ha
saputo da altri, con i quali ci siamo rincorsi, che passeranno in
Guinea nei prossimi giorni, ed essendo la sua meta ha potuto
apprendere ulteriori notizie. Ha poi proposto a me di fare insieme la
Guinea; essendo in anticipo sui miei tempi ci ho fatto un pensierino,
ma il giorno dopo ho realizzato che non è conveniente per me. Quindi
ho ripreso la lettura della Lonely sul Senegal, consapevole che è un
paese che può diventare difficile a causa degli uomini in divisa che
abusano sfacciatamente del loro potere.
Ho intanto iniziato a
mettere ordine e a ripulire il Nomade, senza le pretese che avevo
prima della partenza: oramai il veicolo porta i segni delle strade
percorse, con tanto di strisciate da vegetazione coriacea lungo la
sua silouette, e qualcuna ricevuta durante la sosta di Mopti.
Al
passaggio giornaliero dal bancomat, lo trovo coperto con un telo!
Chiedo spiegazioni ad uno della sicurezza il quale mi invita a
riprovare più tardi; questa volta la fortuna mi assiste e riesco a
portare a termine l'operazione più conveniente per me, cioè il
prelevamento da una carta precaricata in Italia di tanti begli
eurini.
Serata al Djmilla, dove vengo invitato a condividere la cena
da un rumeno sposato con una francese, con la quale ha scodellato due
bimbi, che risiede in Germania, ma non so quanto tempo ci passi a
sentire i suoi racconti. Viaggia a bordo di uno spartanissimo vecchio
furgone e, quando si ferma un po' di tempo in un luogo, come qui,
riesce a far frequentare ai suoi figli la scuola matena.
Dopo la
cena è venuto fuori il discorso delle Americhe, dove lui e famiglia
pensano di arrivare durante il prossimo mese di giugno. E' stato così
che ci siamo confrontati sui costi del trasporto del veicolo; anzi,
visto il suo modo di viaggiare, gli ho lanciato l'idea di effettuare
un acquisto di un qualche cosa che possa andargli bene una volta
giunto a destinazione, così da non dover sopportare i costi del
trasporto.
Ha colto al volo l'idea e ci siamo messi a guardare le
offerte presenti in rete: incredibile come si possa trovare materiale
a prezzi vantaggiosi su quel mercato, pur stando attenti a scartare
tutti i veicoli con motori a benzina, che poi sono la maggioranza. La
sua ricerca è indirizzata verso quel tipo di furgone commerciale che
rappresenta uno standard nel Nord America, ma guardando sono venuti
fuori anche dei motorhome da 12 m., apparentemente in buone
condizioni, con richieste variabili fra i 10 ed i 15 mila USD, tali
da apparire molto allettanti.
In questi
giorni di sosta in una città che ha tutto per non piacermi, in
primis un tasso di inquinamento che ti fa star male,
avevo previsto
di visitare il Museo Nazionale: così oggi, vincendo una certa
riluttanza, sono salito sulla bici e l'ho raggiunto.
Il Museo sorge
su un'area che condivide con il Parc National du Mali; oltrepassata
la barriera di ingresso ci si trova in un contesto meraviglioso,
assolutamente estraneo alla realtà locale: giardinieri costantemente
all'opera, pulizia e ordine ovunque, spazio museale di qualità (con
un'importante aiuto del Belgio) , varie possibilità di ristoro
sparpagliate qua e la, ampie aree ombrose, giardino botanico,
percorso vita...se non fosse stato per temperatura e tasso d'umidità,
chiunque fosse arrivato qui bendato, tolta la benda mai avrebbe
potuto dire di trovarsi a Bamako!
Ho trovato
interessante il museo, anche se forse sarebbe stato meglio visitarlo
prima di esplorare il paese, ma anche così non è stato male, come
effettuare un feedback: le statue, i tessuti, i Telem, i Dogon, e
molto altro di più, reperti archeologici unici, frutto di scavi
organizzati da entità straniere, specialmente nelle aree bagnate dai
grandi fiumi, la cui acqua ha sempre rappresentato la possibilità di
vita per le popolazioni.
Textile - tenture - paravent -laine coton arkila peul
Statuette - bois - dogon
Statuette dite Jomogoni - bois - fadabougou - dioila
Figure masculine - XII siècle - terre cuite djenné djéno
Nel parco,
dove mi sono trattenuto a lungo attendendo quasi il calar del sole,
in particolare ho apprezzato la collezione di piante di alto fusto e
l'inserimento nel verde di riproduzioni miniaturizzate di importanti
edifici maliani, inclusi alcuni patrimonio Unesco. Durante il
pomeriggio la frequentazione è aumentata, specialmente da parte di
giovani che si ispirano in tutto e per tutto a modi di vita
occidentali, e poi di ancor più giovani che hanno attratto la mia
attenzione.
Dopo un
gran movimento nello spazio verde davanti al museo,
la maggior parte si è accomodata su una gradinata sotto la quale hanno iniziato ad esibirsi degli intrattenitori che coinvolgevano il giovane pubblico.
Mi sono reso conto che era in corso una manifestazione nell'ambito di programmi culturali governativi destinati ai ragazzi, e quelli che si esibivano probabilmente erano una sorte di griot, tipologia artistica considerata nobile in Mali.
Il rientro è stato più semplice dell'andata, anche se ho dovuto transitare sulle caotiche strade ove si sviluppa il mercato. Superato il ponte sul Niger sono passato direttamente al bancomat: temporaneamente fuori servizio! Allora mi sono deciso a fare provviste al vicino supermarket, quindi altro passaggio al bancomat.
Prima di me tocca ad un americano, sento la tastiera andare, buon segno. Dopo un po' il tipo, andandosene, mi comunica di non essere riuscito ad operare. Invece che girare i tacchi a mia volta, mi armo di coraggio ed infilo la carta, aspettandomi il solito messaggio relativo alla mancanza di contatto con la tua banca , invece la schermata si apre nel modo giusto. Ancora timoroso, a differenza dell'ultimo prelevamento, chiedo il massimo, 100.000 CFA: trikke e trakke e la macchina me li consegna, con tanto di ricevuta...a ragione oggi posso considerarlo un giorno fortunato!
la maggior parte si è accomodata su una gradinata sotto la quale hanno iniziato ad esibirsi degli intrattenitori che coinvolgevano il giovane pubblico.
Mi sono reso conto che era in corso una manifestazione nell'ambito di programmi culturali governativi destinati ai ragazzi, e quelli che si esibivano probabilmente erano una sorte di griot, tipologia artistica considerata nobile in Mali.
Il rientro è stato più semplice dell'andata, anche se ho dovuto transitare sulle caotiche strade ove si sviluppa il mercato. Superato il ponte sul Niger sono passato direttamente al bancomat: temporaneamente fuori servizio! Allora mi sono deciso a fare provviste al vicino supermarket, quindi altro passaggio al bancomat.
Prima di me tocca ad un americano, sento la tastiera andare, buon segno. Dopo un po' il tipo, andandosene, mi comunica di non essere riuscito ad operare. Invece che girare i tacchi a mia volta, mi armo di coraggio ed infilo la carta, aspettandomi il solito messaggio relativo alla mancanza di contatto con la tua banca , invece la schermata si apre nel modo giusto. Ancora timoroso, a differenza dell'ultimo prelevamento, chiedo il massimo, 100.000 CFA: trikke e trakke e la macchina me li consegna, con tanto di ricevuta...a ragione oggi posso considerarlo un giorno fortunato!
Arrivato a
casa, mentre mi appresto ad inventarmi una cena cucinata, sento di aver
recuperato quanto basta per muovermi da qui, magari dopo domani
In serata ricevo info rassicuranti da parte di Duilio; a conclusione del periodo condiviso con Danilo mi sento di esprimere un ringraziamento per il suo apporto, apporto reso possibile dalla sua conoscenza pluriennale dell'Africa dove è capace di muoversi con agilità, affrontando qualsiasi situazione nel modo più appropriato.
Dunque, auguri di buon proseguimento del suo percorso in Guinea! Ci rivedremo in patria.
In serata ricevo info rassicuranti da parte di Duilio; a conclusione del periodo condiviso con Danilo mi sento di esprimere un ringraziamento per il suo apporto, apporto reso possibile dalla sua conoscenza pluriennale dell'Africa dove è capace di muoversi con agilità, affrontando qualsiasi situazione nel modo più appropriato.
Dunque, auguri di buon proseguimento del suo percorso in Guinea! Ci rivedremo in patria.
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