martedì 20 dicembre 2011

19.12.2011 itinerario circolare nel deserto


Stamane wi fi non consente la connessione, pertanto lascio perdere e mi preparo all'itinerario circolare concordato con D., tutto su pista a bordo della sua 4X4; l'itinerario prevede l'aggiramento delle grandi dune, la visita ad una miniera di quarzo non più attiva dall'epoca della presenza dei francesi, una breve sosta in una famiglia nomade, quindi il rientro. 
Sinteticamente descritta in questo modo sembra una cosetta da niente, in realtà, sul campo, si è trattato di un pieno di emozioni continue.



Paesaggi in costante cambiamento, da aridi a verdi, da cespugli ad alberi, da terreno compatto prevalentemente scuro a quello sabbioso mutante colore a seconda dell'ora del giorno, da montagne di granito rosa al confine con l'Algeria alla maestosità delle Dune, sia le grandi che le piccole, dai villaggi abbandonati andati in rovina ai minuscoli assembramenti di nomadi, dagli animali considerati da cortile (polli, conigli) a quelli che qui pascolano in libertà (capre, dromedari), con la presenza, qua e là, di qualche asinello dal colore grigio chiaro, il tutto su una quota media di 900 m.s.l.m.. con circa 22°, circondato dal silenzio assoluto, fatto salvo il sibilo del vento ogni tanto: una situazione da urlo!

Durante il percorso ho avuto modo di apprendere di più su questi luoghi e su D., sulla sua storia e sui suoi progetti per il futuro; a maggior ragione mi sento di segnalare nuovamente www.farfarawaytravel.net, l'organizzazione messa in piedi con M., perché è in grado di offrire soluzioni assolutamente personalizzate per un viaggio o una vacanza in Marocco a dei prezzi corretti, senza dover sottostare alla solita trattativa logorante con i mosconi che ti ronzano attorno.




Durante il giro ho potuto sbizzarrirmi a fotografare ogni particolare che per me valesse la pena di essere ripreso per quanto D. è sempre stato pronto a fermarsi ad ogni mia richiesta.
Nella sosta dai Nomadi, oltre al solito the, ci è stato offerto un pane ancora caldo, appena uscito dal forno tradizionale accudito da una donna della famiglia, cibo che abbiamo condiviso con chi ci ha ospitato all'ombra, all'aperto, seduti a terra su un tappeto.


Devo essere sincero, mi sarei trattenuto ancora più a lungo in questo habitat, ma D. alle 15.30 dovrà dedicarsi, insieme a M., alla equipe di football per la quale i due si sono presi un bell'impegno!

E' così che rientriamo alle 14.30, un'ora dopo il previsto; io mi sento soddisfatto, i miei sensi in pace, i miei occhi appagati.
Se non avessi da compiere l' itinerario verso il Senegal che ho programmato, probabilmente mi tratterrei ulteriormente in quest'area!
Quando è ormai buio, con mia grande sorpresa vedo arrivare Dario e Luisa, poi si unisce anche Sara; ora cercherò di capire se si può organizzare di cenare tutti assieme.
Nel frattempo passa per i saluti anche P.; quando torno in area wi fi i ragazzi mi chiedono se ho qualche cosa per predisporre la cena per sei persone. Detto fatto, prelevo della pasta e dei sughi dalla cambusa mentre loro vanno ad acquistare delle verdure. Viene messa a disposizione la cucina dell'auberge con le sue attrezzature,ed è lì che mi do da fare; in men che non si dica ci sono tre fuochi accesi, uno per la pentola della pasta (1 kg.!), uno per tegame del sugo di condimento, opportunamente accomodato, uno per le verdure che preparo mischiate insieme. La cena è gustosa e viene spazzolata in fretta dagli affamati, me compreso.

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