04.VIII.2020
Rientrato: è stato bello ed è durato il giusto. Un mix di pit stop tecnici concordati e aria rigenerante dell'altopiano di Folgaria-Lavarone.
La prima sera a Modena-sede BnD: ho sofferto le temperature da clima afoso rimpiangendo l'aria condizionata che Il Nomade non ha sin dalla sua nascita.
Per questo motivo il mattino successivo mi sono mosso all'alba in modo da raggiungere Paderno Franciacorta entro le 9.30.
Quando Michele ha ultimato la sigillatura dell'oblò dal quale era entrata acqua durante l'inverno erano già le 11/11.30. Appena ho ripreso la strada pensavo ancora di dirigermi su Arco, ma il gran caldo e i colpi di sonno mi hanno indotto ad altre decisioni: andare diretto a Folgaria!
Ho avvisato Ezio il quale mi ha confermato che giù nella “busa” mancava l'aria: mi raggiungerà sull'altipiano nei prossimi giorni.
Via Affi e costeggiando prima l'Adige da una parte e poi dall'altra ho corso senza sosta sino a raggiungere Costa, frazione più elevata rispetto a Folgaria, dove ho parcheggiato senza problemi ed ho cominciato a rigenerarmi.
A pomeriggio inoltrato acquisto formaggi in zona e poi breve tour in downtown dove ho trovato poca gente per la maggior parte anziana.
Il giorno 30 mi sono diretto a Passo Coe dove ho trascorso l'intera giornata esplorando un pò qui e un pò la, incontrando il primo cippo a memoria dei caduti della grande guerra: garrivano al vento le bandiere di Canada, Italia e Germania.
In serata ho riguadagnato il parcheggio a Costa, ma l'indomani ho puntato a Millegrobbe, località della quale conservavo camperisticamente un ottimo ricordo e dove Ezio mi avrebbe raggiunto.
Poco dopo il passo Vezzena, nella discesa al millegrobbe, intercetto un cimitero di guerra a testimonianza di come i giovani di quella generazione e di qualsiasi nazionalità abbiano lasciato la vita giovanissimi in questo territorio.
Delusione: ora esiste un grande parcheggio con sbarra e a pagamento: € 20,50 al giorno! Non ci siamo proprio, e poi tutto il complesso è diventato snob con attività di wellness etc. etc. Per giunta era prevista una manifestazione canina per cui i veicoli ricreazionali con cani da esibire hanno continuato ad arrivare sino alla mezzanotte.
Quando è giunto Ezio ci siamo diretti a Luserna dove non è stato facile trovare un parcheggio per l'auto; dopo aver pranzato in un ristorante suggerito dalla pro-loco nel pomeriggio abbiamo fatto un itinerario, il più facile fra quelli indicati, raggiungendo un punto panoramico.
Quando Ezio mi ha lasciato dopo aver acquistato un buon Vezzena stagionato poco lontano dal passo, io mi sono fatto lasciare lungo la strada in modo da camminare e smaltire la polenta gustata prima con formaggio fritto.
Sabato primo agosto ho lasciato volentieri il Millegrobbe diretto a passo Sommo; stop dopo Lavarone dove mi sono entusiasmato nel percorrere un itinerario indicato come Il respiro degli alberi, inframezzato da opere d'arte di artisti vari. Quando ho sentito il profumo e poi ho notato i ciclamini, allora i ricordi sono andati lontano, quando da bambino, sullo stesso altipiano, ma dalle parti di Asiago, raccoglievo mazzetti di quei fiori per donarli alla mia mamma.
Fra una cosa e l'altra ho camminato per oltre 13 km.: con la gamba in avaria mi è sembrato un ottimo risultato!
Arrivato al passo non ho avuto difficoltà a parcheggiare, così l'indomani sono partito da lì con l'idea di fare una sgambettata leggera. Giacché durante la notte aveva piovuto e il meteo segnalava temperature decisamente contenute mi ero vestito in maniera adeguata.
Appena partito mi sono trovato nel circuito del Golf dal quale sono stato invitato ad allontanarmi per gara in corso e pericolo di essere colpito da una pallina vagante.
Ok., dove vado? Ho visto una freccia indicante il monte Cornetto e gente che saliva: mi sono accodato.
Il percorso era al coperto del bosco ed io, per evitare i tornanti della stradina, mi sono buttato su una direttissima fra gli alberi pensando di ritrovare la stradina facilmente. Non è stato così: mi sono ritrovato su una supermulattiera indicante la parete del Cornetto dove viene praticata l'ascesa in parete: non era lì che volevo andare, ma soprattutto stavo faticando troppo e non mi sentivo così motivato a proseguire.
Finalmente ho intercettato una freccia per il rifugio Paradiso e mi ci sono indirizzato. La strada, sempre al coperto e senza punti di riferimento non era frequentata da nessuno. Ancora una volta sono stato tentato di lasciare, ma la solita molla che mi spinge da sempre e che mi incita a vedere cosa c'è dietro la prossima curva mi ha alla fine portato in un'ampia radura oltre la quale ho visto il “Paradiso”. Ero talmente sudato che mi sono parzialmente spogliato e dopo un po' ho proseguito cercando di mantenere la quota guadagnata sino al raggiungimento del rifugio.
La prima cosa bella che ho notato è stata una scritta scolpita su legno: le montagne sono le uniche stelle che puoi raggiungere a piedi.
L'ora era tale per cui ho consumato un gulash con polenta più torta di mandorle e carote al caro prezzo di € 32 in ambiente poco rispettoso delle distanze con personale dotato di mascherine per finta.
Quando ho lasciato il luogo sono stato indeciso se ripercorrere la stessa strada; la scelta è andata su una direttissima in cemento costruita per far lavorare le macchine operatrici del legname.
Ho pensato che a un certo punto avrei dovuto svicolare a sinistra per tornare a casa, consapevole che avrei potuto perdere troppa quota rispetto al Sommo.
Infatti mi sono ritrovato nella zona di Folgaria Est dove hanno casa Franca e Gianni: pazienza!
Quando ho raggiunto Costa ero già al limite, ma da li ora dovevo camminare sulla statale per raggiungere casa.
Alla fine sono arrivato, mi sono tolto tutti gli indumenti in quanto le temperature non erano scese così tanto come previsto ed io avevo bisogno di asciugarmi di tutto il sudore versato.
In serata ho completato la camminata recandomi a visitare la graziosa frazione dal nome tipo Propruniano poco lontano dal passo: totale di giornata km. 14.8 – record assoluto di periodo (stante le difficoltà dovute alla pendenza vale di più!).
Il giorno tre la giornata prometteva pioggia, così come era avvenuto durante la notte; mi sono indirizzato per Pergine dove si trova lo specialista dei Westfalia per l'Italia con l'idea di vedere questi mezzi compatti da vicino come possibile alternativa futura.
Il titolare si è dimostrato molto gentile e discorsivo, ma alla fine mi ha suggerito di prendere contatto con Top Group allestitore di Padova per trovare una soluzione alle mie esigenze.
Dopo via Trento ho iniziato la marcia per Maclodio dove l'indomani mattina Giovanni ALLVIN allestimenti si prenderà cura de Il Nomade principalmente per il problema di alimentazione al piano di cottura.
Da Rovereto in avanti ho preso acqua, questa volta soffrendo dell'appannamento del parabrezza, ma fortunatamente i tergi non mi hanno creato problemi.
Sono arrivato a destinazione giusto in tempo per vedere la Maserati Levante del mio salvatore lasciare il capannone verso le nove di sera.
Verso le 9.30 del mattino successivo, come concordato, è arrivato Giovanni ed io l'ho seguito per entrare nel capannone: proprio nell'entrare ho dovuto accelerare per superare un dislivello malandato così Il Nomade ha subito manifestato un rumore di ferraglie che sento da alcuni giorni. Al che Giovanni mi ha chiesto se mi fanno ancora girare con questo veicolo....poi ha aggiunto che lui, nella sua qualità di allestitore, gode di una scontistica fortissima sui veicoli professionali Fiat e sarebbe disposto ad agevolarmi per passare su un veicolo nuovo. Grazie, ci penserò, ho risposto: a casa userò il configuratore per capire se la spesa potrebbe essere alla mia portata.
Fra vari tentativi, alla fine Giovanni ha deciso di eliminare certi contatti saldando dei fili e bypassando la centralina: solo allora Webasto ha cominciato a rispondere a dovere.
Nel primo pomeriggio sono tornato a Paderno Franciacorta in quanto avevo notato che anche dall'oblò del bagno era entrata acqua; è stata eseguita un'altra sigillatura, però Michele mi ha suggerito che si potrebbe togliere il doppio tetto per eseguire un lavoro migliore. Se ne riparlerà più avanti. Ora Il Nomade si dirige alla base con sosta a Cremona pre pranzo cinese nell'ambito di una Ipercoop dove ho acquistato qualcosa.
Poi sempre in marcia sino a a casa dove sono arrivato verso le 21; durante tutto il periodo ho continuato a leggere il libro di Yuval Noah Harari che mi sta prendendo molto e dal quale ho preso alcuni passaggi.
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