Lo
spostamento a Kratie da Don Det Lao è stato più impegnativo e complesso
del previsto; mi era stato venduto a
caro prezzo un posto su un Vip Bus internazionale che sarebbe partito
alle 9 a.m. dalla terra ferma da raggiungersi via ferry alle 8 a.m.:
arrivo a destinazione ore 2 p.m..
Le cose sono andate
diversamente sin dall'inizio; ero pronto in area ferry sin dalle 7.30
e, vista una barca con già qualche indigeno a bordo, ci sono salito.
Dopo un po' è arrivato il barcaiolo il quale, mollati gli ormeggi,
si è messo a cincischiare in maniera imbarazzante anziché partire.
Nel frattempo è arrivata
un'altra barca ad ormeggiare nei paraggi e lo skipper, english
speaking, mi ha informato che avrei dovuto pagare il passaggio; ma
come, non è incluso nel tiket del bus, ho replicato?
Ma se hai il
tiket allora devi attendere le 8 a.m. e poi salire sulla barca
dedicata al collegamento con il Bus. Ok, ho scaricato il bagaglio e
mi sono messo in attesa.
Intanto stavano arrivando
tutti gli Westerns pronti a lasciare l'isola, non pochi; al momento di
salire a bordo la precedenza è stata data, senza averne capito il
motivo, a chi aveva il tiket giallo mentre il mio era bianco.
Quasi per ultimo mi è
stato dato accesso in una barca ormai piena di persone e bagagli
mentre si erano già fatte le 8.45 a.m..
Arrivati sulla terra
ferma il luogo dell'attracco era impegnato così la barca è andata a
fermarsi oltre; peccato non sia stata in condizione di arrivare a riva:
ciò ha costretto tutti a togliersi scarpe e calze e scendere in
acqua prima di recuperare il bagaglio.
A quel punto, con tutti i
pesi sulle spalle, via veloce verso la stazione dei bus in servizio
di collegamento internazionale.
Lì ho trovato un
ambiente dove regnava la calma più piatta: eppure era esposto un
tabellone indicante la partenza per le 9.30 a.m. (già mezz'ora più
tardi); l'unica persona attiva era un ragazzo seduto ad un tavolo
dove erano esposte le “aplications” da compilare per ottenere il
Cambodia Visa: è stata spiegata la procedura ed il costo, quindi mi
sono messo a scrivere come avevano iniziato a fare già altri.
Consegnato il passaporto
+ 1 foto + le due “applications” e pagato 270.000 kip non è
rimasto che attendere; ero informato sul fatto che al momento il
costo per il Visa è pari a $ 20 e non 30 come avevo appena pagato,
ma ho pensato che il servizio fornito avrebbe compensato il maggior
costo.
Arrivate le 10 a.m. un
Bus ha dato accesso ai passeggeri, ma questa volta la precedenza è
stata accordata a chi era in possesso di tiket bianco ed io lo avevo
giallo! Ho dovuto scaricare il bagaglio che avevo già caricato ed
attendere un Bus successivo, ma intanto il tipo con il mio passaporto
si era allontanato sul primo bus.
Al momento di salire sul
secondo ho ritrovato i Val Passiria e il francese parlante italiano;
anche questa volta ho dovuto attendere prima di caricare il bagaglio
e quando ci sono riuscito nel bus erano disponibili solo i posti in
coda, rialzati rispetto agli altri.
L'impianto di aria
condizionata perdeva acqua che gocciolava dal tetto su alcuni sedili
resi così inagibili; in ogni caso alle 11 a.m. circa il bus si è
mosso raggiungendo velocemente la frontiera dove ha lasciato
temporaneamente parcheggiati i viaggiatori in un “ristorante”
convenzionato, allocato già in territorio cambodiano.
Ad un certo punto ho
raggiunto la baracca dove si ottengono i Visa ed ho potuto assistere
ad una scena incresciosa.
Premesso che il
sovrapprezzo pagato da quasi tutti era palese che sarebbe stato
diviso fra gli addetti preposti al rilascio del Visa e i vari
operatori privati che si erano occupati di raccogliere la
documentazione, alcuni si erano rifiutati di sottostare a questa
imposizione ed avevano preteso di espletare personalmente la pratica.
Fra queste persone vi era
una coppia di sorelle francesi e la tedesca di Tessaloniki: la
seconda si è vista costretta a pagare due volte l'importo perché il
primo pagamento era andato “smarrito”, mentre delle due sorelle
una non ha più ritrovato il passaporto.
Ho udito le
recriminazioni di queste, ma il passaporto era andato inesorabilmente
“smarrito”:
Mi sono detto: se così è
il primo approccio con Cambodia devo dire che l'impressione
ingenerata è delle peggiori.
Anche per questo motivo
il Bus non è stato in condizioni di ripartire se non all'1 p.m.,
senza le due sorelle!
Dal confine a Kratie non
dovrebbero essere più di 150 km., ma la strada si è rivelata subito
ostile, con buche, tratti dove l'asfalto non esisteva più e poi, per
lavori in corso, utilizzabile solo su sterrato e solo su una corsia;
inutile parlare della polvere che si respirava e dell'effetto
montagne russe, in particolare per chi occupava i sedili in coda.
Ad un certo punto ho
pensato che forse la pista percorsa per raggiungere Timbouctou mi
aveva riservato meno problemi rispetto a questo percorso che stavo
effettuando in”VIP Bus”, dove di VIP c'è stato solo il prezzo
pagato, mentre il bus era proprio una nefandezza.
Dopo i soliti stop per alleggerire i corpi dei viaggiatori, alle 5.15 p.m. (altro che le 2 indicate nel cartellone) il francese ed io siamo stati scaricati a Kratie; ho pensato con sollievo al piacere di essere sceso e nel contempo con preoccupazione a tutti quelli che ho lasciato a bordo diretti a Siem Reap dove sarebbero arrivati almeno dopo altre 10 ore, potendo contare su strade migliori.
Un gentile conduttore di tuk tuk ha voluto accompagnarci “for free” a vedere un albergo diverso da quelli che avevo selezionato ed una volta arrivati ho accettato la camera che mi era stata proposta. Ho così scoperto che la valuta locale è vero che si chiama Riel (e questo lo sapevo), ma che tutti i prezzi sono quotati in $ che, di fatto, è la valuta unica utilizzabile dai Western.