Mercoledì
23 - La
partenza mercoledì mattina non è stata facile. Intanto aveva
continuato a piovere per quasi tutta la notte ed aveva ripreso
proprio poco prima che io lasciassi il Nomade.
L'autobus
che avrei dovuto prendere è passato senza accennare nemmeno ad un
rallentamento in quanto l'autista non si aspettava certo di dover
imbarcare un cliente proveniente dal Best Western.
Pazienza,
ero in anticipo e non mi restava altro da fare che attendere il
successivo dopo 30'.
Mentre mi muovevo avanti e indietro sull'uscita del B.W. protetto dalla
pioggia dall'ombrello Ikea, osservavo le poche auto che da qui si
dirigevano in città con una gran voglia di chiedere un passaggio.
Ciò
non è stato necessario perché ad un certo punto una Mercedes 500
SEL datata e con il parabrezza incrinato si è fermata davanti a me:
alla guida una elegante signora nera di grigio vestita mi ha chiesto
se poteva aiutarmi! Certo che sì, accompagnandomi verso il centro.
La signora, 54 anni infermiera in pensione (forse ora libera
professionista), mi ha fatto accomodare a fianco a lei conversando
amabilmente e mettendomi al corrente di varie situazioni beliziane,
oltre a dirmi dei parenti residenti in vari paesi Europei. E' stata
così gentile da allungare il suo percorso sino a lasciarmi
vicinissimo all'imbarco.
Sempre
sotto la pioggia ho atteso l'ora della partenza assistendo alla
riorganizzazione di due bici appena scaricate dal battello da poco
giunto dalle isole; le due pedalatrici di nazionalità inglese non si
sono scomposte per la pioggia e dopo un po' si sono allontanate senza nessun rumore.
Quando
il battello che effettua i collegamenti è partito ha subito dato gas
e i tre motori Yamaha da 200 Cv e questi hanno immediatamente
sprigionato tutta la loro potenza facendo alzare lo scafo nella
parte anteriore. Da dentro visibilità pari a zero, cinquanta persone
imbarcate, sedili a trapuntino poco comodi.
Quando
è stato toccato lo scalo di Caye Caulkner per un momento sono stato
indeciso se scendere così come avevo programmato per visitare l'isola o
continuare sino alla meta finale.
Sono
sceso ed inizialmente è stato possibile perlustrare il luogo senza
tenere costantemente l'ombrello aperto, ma a un certo punto la
pioggia ha preso consistenza, spinta da un vento che aveva la forza di
rigirare l'ombrello e di portare acqua dappertutto.
L'isola,
graziosa nella sua rusticità, praticamente priva di auto e con sole
strade bianche per l'occasione divenute piccole lagune, anche se
vista in condizioni proibitive non mi è dispiaciuta con quelle sue
costruzioni in legno dipinto in vari colori una dentro all'altra,
circondate dal verde di palme e mangrovie.
Quando
ho messo il naso sulla sponda opposta, meno interessante in quanto vi
è un molo di tipo industriale, è stato allora che ho cercato un
riparo precario in quanto la pioggia si era intensificata.
Dopo
un po' mi sono fiondato al molo dell'imbarco sperando in una migliore
protezione, ma non è stato così.
Poco prima dell'arrivo del
battello ha smesso di piovere così il vento ha cominciato ad
asciugarmi i pantaloni ma non è riuscito a togliermi di dosso
l'umido e la sensazione di freddo.
Giunto
ad Caye Ambergris in anticipo sull'orario segnalato agli amici mi
sono indirizzato immediatamente verso Ramon's Village, la prestigiosa
residenza da loro prescelta, rendendomi subito conto di una
differenza sostanziale fra le due isole: questa è dotata di strade
piuttosto strette percorse costantemente da veicoli di vario genere,
ho percepito la sensazione di una urbanizzazione ammucchiata, un po'
inquinante, tutta orientata sulla clientela U.S. per la quale i
prezzi applicati potranno sembrare bassi, anche se la mia personale
opinione in merito è molto differente, con la pista dell'aeroporto
allocata fra una strada e l'altra.
Giunto
con facilità ed in poco tempo a destinazione ho incontrato
casualmente Emilia che mi ha subito accompagnato da Sonia: purtroppo
la giornata aveva costretto il gruppo a restarsene più o meno al
riparo nei singoli alloggi.
Quando
ci siamo riuniti tutti insieme in uno spazio coperto comune si è
cominciato a parlare di programmazione dei giorni a partire dal 26,
quelli successivi al periodo dedicato all'isola.
E'
stato per me divertente assistere alle dinamiche scatenatesi al
momento di effettuare delle scelte: Emilia, l'attenta lettrice della
guida Lonely Planet, non avrebbe voluto rinunciare a nessuna delle 25
mete ritenute un must, invece Paola era molto perplessa sul fatto di
effettuare tanti spostamenti invece che godere di maggior
tranquillità, Sonia mi è sembrata più accomodante ma con delle
riserve, mentre Roberto, universalmente riconosciuto come una persona
paziente, depositario della cassa comune e segretario scrivente il
programma, continuava ad annullarlo e a riscriverlo a seconda dei
frequenti cambiamenti di opinione.
Una
volta interpellato sono stato felice di poter dare il mio contributo
basato su pratiche considerazioni di buon senso, avendo già percorso
un po' di strada in questo paese ed avendo messo a disposizione del
gruppo il Nomade per raggiungere talune mete.
Alla
fine è stato raggiunto un'intesa sulla base della quale l'argomento
è stato rimandato all'indomani per il perfeionamento dei dettagli.
In
serata, by taxi per pioggia continua, ci siamo trasferiti in un
ristorante per la cena dove ho avuto la conferma che qui tutto è
organizzato pro cittadini U.S., ovviamente a partire dai prezzi.
Dopo,
quando ognuno si è ritirato, anche se Sonia si era dichiarata pronta
ad accoccolarsi fra le bracca di Orfeo, la sua verve ha avuto il
sopravvento intrattenendosi a conversare con me sino a ben oltre la
mezzanotte.
Giovedì
24 – Le previsioni meteo si sono confermate: ancora una giornata
grigia con possibilità di precipitazioni. Quando è stato il momento
di decidere come impegnare la giornata la maggioranza del gruppetto
si è indirizzata su Caye Caulker, l'isola a 30' di barca da qui.
Avendola già rigirata in lungo ed in largo Paola ed io ci siamo
dedicati ad una lunga passeggiata esplorativa su quest'isola, a
caccia di immagini da catturare.
Per
l'occasione mi stata messa a disposizione una macchina fotografica
molto più sofisticata della mia affinché, provandola, potessi
valutarla come futura dotazione.
La
giornata si è poi mantenuta sul grigio senza però infierire con
rovesci e pertanto è stato possibile spingerci sino alla zona nord,
quella collegata da un ponte a pagamento per i veicoli.
Più
ci si allontanava dalla zona centrale, quella dei moli e delle varie
attività sportive proposte, più le sembianze dell'isola
l'accomunavano con quella più rustica, segno che è proprio
l'insediamento dei resort e dei residence per cittadini U.S. a fare
la differenza.
Il
mio parere complessivo su Ambergris non è positivo per una serie di
fattori che non corrispondono al mio modo di vedere, ma neanche a
quello degli amici del gruppetto: questo vale più in generale per
tutto il Belize visitato sino ad ora, del quale una caratteristica
diffusa ovunque dove mette piede il turista è rappresentata dai
prezzi esorbitanti per la qualità di ciò che viene offerto nel
contesto che non è di particolare pregio.
Dopo
aver consumato una specie di pic nic improvvisato su di un molo si è
sviluppata, fra Paola e me, una fitta e sincera conversazione, ricca
di contenuti importanti: pensando che ci eravamo appena conosciuti, e quasi per caso, ne sono rimsto colpito!
Più
tardi siamo stati i primi a raggiungere il Village; solo allora mi
sono accorto del colore assunto dalla mia faccia anche se non c'è
stato in tutta la giornata un solo raggio di sole.
Quando
il gruppetto si è ricostituito è stato possibile effettuare una
nuova sessione di aggiornamento circa gli incontri decisionali onde
verificare le eventuali risposte alle mails inviate precedentemente
alo scopo di prenotare sia l'albergo per quattro persone che
l'escursione al sito Maya di Lamanai, escursione che avverrà
risalendo per oltre 30 km. il New River partendo da Orange Walk, in
un habitat ricco di fauna tropicale.
Dei
tre alberghi interpellati uno soltanto aveva risposto, quindi è
stato scelto!
Il
programma che mi vede coinvolto prevede la presa a bordo del
gruppetto sabato mattina all'aeroporto, spostamento a Best Western
per depositare il grosso del bagaglio e prosecuzione immediata per il
sto Maya da me già visitato di Altun Ha, quindi spostamento a
Crooked Tree sperando di riuscire a intercettare la particolare fauna
che vi abita, a seguire trasferimento a Orange Walk per sosta
notturna. L'indomani escursione al suggestivo sito Maya di Lamanai e,
appena tornati ad Orange, via per il Best Western di Belize City.
Il
giorno dopo spostamento a Bermudian Landing dove vi è Community
Baboon Sanctuary, quindi passaggio lungo la strada per San Ignazio
al Belize Zoo e finalmente San Ignazio dove il gorno seguente si
effettuerà la visita al sito Maya di Xunantunich, località posta
sul confine con il Guatemala. Da qui le sorti del gruppetto si
differenzieranno da quelle del Nomade ed ognuno riprenderà la
propria strada.
Dopo
che Roberto ha completato la stesura del “verbale” senza più
dover apportare correzioni, si è deciso di consumare la cena al
Village e dopo alcuni, me incluso, hanno deciso di effettuare una
passeggiata sulla spiaggia miracolosamente illuminata da una luna
ancora un po' velata mentre altri hanno preferito ritirarsi.
Al
momento del rientro alla base, anche questa sera Sonia ha messo in
mostra la sua verve tirando la stessa ora di ieri prima di chiudere
le palpebre nell'attesa di poter fruire di una giornata veramente
“caraibica”.
Venerdì
25 – Di primo mattino il cielo è ancora grigio ma presto il sole è
riuscito ad avere temporaneamente la meglio, con grande soddisfazione
di tutti. Oggi rientrerò sul Nomade, ma non ho fretta e così ho
lasciato passare il tempo cullandomi su una amaca posta sotto una
copertura mentre le signore se ne stavano sdraiate su comodi lettini
totalmente esposti al sole.
Quando
verso le 14 Roberto ed Emilia hanno preso la barca per una sessione
di snorkeling, Paola e Sonia hanno deciso di staccare dal sole per
una pausa pranzo, io mi sono incamminato verso il molo per imbarcarmi
sul battello delle 14.30.
Prima
delle 16 ho raggiunto Belize City con un cielo nel frattempo tornato
molto grigio; così come alla partenza volevo prendere l'autobus,
anche al ritorno ho perseguito questo obiettivo dirigendomi dalla
parte della città dove avrei potuto trovarlo.
Ho
poi chiesto informazioni ad un vigile impegnato nel dirigere il
traffico il quale ha dismesso quella attività per accompagnarmi sin
al posto da dove era possibile vedere la fermata.
Dopo
una breve attesa ho riconosciuto su un autobus una indicazione di
direzione che mi sembrava potesse essere quella giusta; ho chiesto
avendo conferma di non essermi sbagliato così ho messo piede anche
su un autobus locale, privo di indicazione delle fermate, condotto da
un driver vestito con una tuta mimetica ed occhiali scuri, intento ad
ascoltare musica a volume piuttosto alto, i cui utenti in quel
momento erano principalmente studenti appena usciti da scuola.
Dopo
un primo momento in cui l'itinerario era completamente fuori dalla
mia conoscenza, finalmente l'autobus si è inserito sulla strada
principale che conduce al B.W..
Solo
che, giunto a 200 m. dal B.W. Ha girato a sinistra entrando in un
ampio quartiere dalle strade dissestate, allontanandosi dalla mia
meta. Solo dopo un bel po' è rientrato sulla strada principale oltre
il B.W. Lasciandomi esattamente davanti all'entrata: una esperienza
interessante!
Dopo
essere salito a bordo ho avuto la visita di un addetto dell'albergo
mi stava invitando a raggiungere una responsabile. Quando l'ho
incontrata ho appreso che avrei dovuto pagare USD 75 per ogni notte
trascorsa a bordo in aggiunta a quanto già pagato esclusivamente
come parcheggio: questa è stata una novità assoluta ed inattesa.
Dopo un tira e molla mi è stato detto di pagare USD 25 per questa
notte, mentre per quella che trascorrerò ancora qui quando ci
dormiranno gli amici o dovrò far finta di dormire anch'io in una
delle 4 camere prenotate o ci dovrò dorire per davvero per non dover
subire ancora questo balzello.
Effettuato
un rifornimento di cibo di prima necessità per i prossimi giorni
mentre la pioggia aveva ripreso a battere, mi sono ricollocato per la
notte pensando che effettivamente non è semplice per un veicolo come
il mio trovare ospitalità ad un prezzo ragionevole in questo paese.